Da Oslo a Bolzano la voce-strumento di Maja Ratkje (IT)

Alto Adige 07.10.10:

BOLZANO.

Pippi Calzelunghe, nata dalla fantasia della scrittrice svedese Astrid Lindgren, è l’idolo della cantante norvegese Maja Ratkje, perché, dice, “è una bambina piccola, che vive da sola e assolutamente anarchica”. Ed è musicalmente anarchica anche Maja, guest star dell’appuntamento in rosa di Transart, questa sera all’Hotel Laurin, che, non per niente, si chiama Female Music. La Ratkje improvviserà sulla composizione di Manuela Kerer, Neue Komposition für 10 Zahnbürsten, anderes Instrumentarium und Verstärkung insieme al conTakt percussion group e si darà da fare alle manopole dei suoi strumenti elettronici per eseguire Voice Adventura Anatomica and Cyborgic. L’abbiamo incontrata durante una passeggiata sui prati del Talvera indaffarata a tenere testa alle sue due biondissime bimbe di uno e tre anni. “Me le porto sempre dietro, se no non potrei lavorare. Prima siamo stati tutti in Ungheria, poi siamo stati a Venezia, da lì mio marito è partito per la Cina e io sono venuta qui con loro”. Parla velocemente, è allegra e ride sempre e i suoi occhi sono proprio verdi come nelle foto. Che cosa regalerà questa sera al suo pubblico? “Spero delle belle emozioni, spero di coinvolgerlo. La mia è una sfida. Del resto questo è il bello della musica noise. Io uso la voce in modo molto particolare, filtrandola con strumenti elettronici, non canto nel modo classico. Suono la voce come se fosse uno strumento, ma è molto più difficile del violino. Ognuno comunque recepisce la mia musica in modo diverso, ogni concerto è diverso, ogni pubblico è diverso. Non so cosa succederà questa sera perchè io improvviso molto”. Come riesce a dare tanti colori alla sua voce? “Attraverso i computer e la strumentazione elettronica, con i quali posso creare il suono di un’intera orchestra. Poi attraverso le mie emozioni del momento”. Thurston Moore dei Sonic Youth la considera una vera icona. Della musica o dell’arte? “Entrambi usiamo la noise music per creare arte. Difficile dire dove finisce una e comincia l’altra. Io mi considero un’artista freelance. Certo è difficile non avere alle spalle un ente o un’orchestra, ma io vado avanti senza cedere ai compromessi”. Un paio di giorni a Bolzano. Le piace? “Molto! Ho avuto anche la fortuna di avere delle bellissime giornate. Stamattina sono stata a Siusi. Le montagne sono molto simili alle nostre in Norvegia. E’ strano che qui si parlino due lingue. Trovo che abbiate una grande fortuna e una chance da non sprecare!”.

© RIPRODUZIONE RISERVATA – Daniela Mimmi

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